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segunda-feira, fevereiro 28, 2005
 
Só tenho um comentário: Patético... Talvez também demagógico, populista e mentiroso... mas PATÉTICO acho que é o melhor adjectivo para este post.
 
 
15 razões para aprovar a Constituição Europeia
15 razões para reprovar a Constituição Europeia
 
 
Alguém tem alguma ideia de qual é o POP3 e SMTP das contas de gmail?
 
 
Santana Lopes diz “não estou metido nisto”, a propósito da sua sucessão no PSD. Afiam-se as facas, ensaiam-se os berros, apararam-se os cabelos. Todos se preparam para o Congresso. Os autarcas pululam com as eleições à porta e com medo de um país rosa.
 
 
Hoje é dia de clássico. Em Lisboa, nas ruas e cafés só se fala nisso. Um prognóstico recorrente: o Benfica empata e o Sporting perde.
 
domingo, fevereiro 27, 2005
  A camaradagem não se constrói num dia, nem se destrói no outro
Alguém, jovem e atento, comentou um post meu, denuciando o sentido de voto que o camarada Carlos Guedes revelou no seu blog. Agradeço a "informação" mas considero-a irrelevante para a discussão em causa.
 
sábado, fevereiro 26, 2005
 
23.00 um último esforço na entrega do concurso.
 
sexta-feira, fevereiro 25, 2005
 
Relação absolve Edite Estrela de abuso de poderes
Por Luís Filipe Sebastião

Tribunal mantém condenação da ex-presidente de Sintra por violar deveres de neutralidade e imparcialidade
O Tribunal da Relação de Lisboa deu ontem provimento parcial ao recurso apresentado pela ex-presidente da Câmara de Sintra Edite Estrela, condenada por ter distribuído antes das últimas autárquicas uma carta aos munícipes com "propaganda eleitoral". A autarca viu ser-lhe retirada a prática do crime de abuso de poderes.
A ex-presidente socialista foi condenada, em Janeiro de 2004, a uma multa única de seis mil euros pelos crimes de abuso de poderes e violação dos deveres de neutralidade e imparcialidade. Embora fosse também levada a julgamento pela distribuição, pouco antes das últimas autárquicas, de um quinto número do boletim municipal, Edite Estrela apenas foi condenada pela divulgação de uma carta por si assinada em papel com o timbre da presidência da câmara.
A eurodeputada do PS considerou a sentença "injusta". No recurso para a Relação de Lisboa são tecidas duras críticas ao colectivo do Tribunal de Varas Mistas de Sintra, que não atendeu aos vários depoimentos apontando para o desconhecimento e não participação da autarca na elaboração da carta - que teria sido preparada por colaboradores. Além de contestarem a prática do crime de violação dos deveres de neutralidade e imparcialidade, os advogados de Edite Estrela recusaram também a existência do crime de abuso de poderes. E alegaram que, caso não fosse esse o entendimento, sempre ficaria prejudicado o último crime, uma vez que a violação de neutralidade e imparcialidade seria, já em si, um tipo de abuso de poder.
O procurador-geral adjunto na Relação, Paulo Antunes, defendeu nas alegações do recurso a posição do Ministério Público na primeira instância, no que toca à condenação pela violação dos deveres de neutralidade e imparcialidade, mas foi ao encontro da tese da defesa e admitiu que Edite Estrela fosse absolvida do abuso de poderes.
Os juízes desembargadores Almeida Cabral, João Carrola e Carlos Benido revelaram ontem que o recurso foi "provido parcialmente". Embora o acórdão não estivesse ainda disponível, fonte judicial adiantou ao PÚBLICO que Edite Estrela foi absolvida do crime de abuso de poderes, pelo qual havia sido condenada a 80 dias de multa (2400 euros). No entanto, viu mantida a condenação por violação dos deveres de neutralidade e imparcialidade, que lhe valeu na primeira instância uma pena de 150 dias de multa (4500 euros). As custas da Relação importam em cerca de 1600 euros.
A autarca escusou-se a qualquer comentário, nomeadamente se vai recorrer para o Supremo, por se encontrar ausente do país e desconhecer os fundamentos da decisão.


 
 
Lisbona, la rivoluzione soft di José Socrates
Il leader socialista alla prova del governo. Fra i nodi da risolvere: la disoccupazione e l'aborto
RITA CIOTTA

Questi primi «days after» delle elezioni portoghesi si sono risvegliati grigi e tempestosi, con un cielo plumbeo e forti raffiche di vento che vengono dal Tejo. Ma adesso, si domandano i portoghesi, le cose miglioreranno davvero? Perché bisogna capire che questo voto massiccio che gli elettori hanno dato alla sinistra è stato soprattutto il riflesso di un forte desiderio di cambiamento. Il risultato di un'esasperazione collettiva e delle serie difficoltà economiche che sta passando la maggior parte delle famiglie portoghesi. Ma riassumiamo definitivamente i risultati elettorali: Ps: 45,05% (120 deputati e maggioranza assoluta); Psd: 28, 7% (Partito Socialdemocratico, 72 deputati); Cdu: 7,6% (Partito Comunista, 14 deputati); Pp: 7,3% (Partito Popolare, 12 deputati); Be: 6,4% (Blocco di Sinistra, 8 deputati). Come si vede, una sterzata a sinistra storica e uno storico crollo del centro destra. L'aspetto negativo è però quello dell'astensione, che i primi exit-pools avevano dato sul 30% e che invece è risalita al 35%, percentuale molto alta, che mostra come ancora la classe politica non abbia recuperato la sua credibilità.
Analizzando brevemente la distribuzione dei voti, è interessante vedere come la più significativa «fuga di voti» dal Psd di Pedro Santana Lopes al Ps di José Socrates è avvenuta nelle due città principali, Lisbona e Porto, quindi da quella classe medio-alta su cui, invece, contava il centro-destra. Da notare anche un'altra migrazione elettorale, questa volta avvenuta nelle zone rurali: dal Psd e, in parte dal Ps, verso i due partiti più a sinistra dello scacchiere politico:il Cdu di Jerónimo de Sousa e il Bloco de Esquerda di Francisco Louça. La vittoria di Francisco Louça è stata poi definita come «astronomica» (hanno infatti quasi triplicato i loro deputati, passando da 2 a 8). Quanto al Pp di Paulo Portas (che si è già dimesso, la notte delle elezioni, dopo uno «spettacolare»» discorso), il partito dei Popolari ha perso, paradossalmente, in tutte le zone più «popolari», reggendo unicamente in alcuni quartieri-bene di Lisbona, Coimbra e Porto. Un'altra curiosità è che se si osserva adesso la mappa politica del Portogallo, si nota una profusione di rosa (il colore-simbolo dei socialisti) con un'unica eccezione, il distretto di Leiria che appare invece dipinto di arancione (il colore simbolo dei socialdemocratici), e non è per caso: il distretto di Leiria, al centro del Portogallo, è da sempre una roccaforte della Chiesa cattolica ed è là che si trova il santuario di Fatima.
Da notare anche che, malgrado la schiacciante vittoria, le vie di Lisbona e delle altre città non si sono riempite di folla festante, come molte volte era successo nelle altre elezioni. La gente se n'è rimasta a casa, di fronte alla televisione, saltando da un canale all'altro e seguendo fino a tardi la maratona della notte elettorale. Pochi sono andati a festeggiare e lo si è visto nel Largo do Rato, a Lisbona, dove si trova la sede del Partito Socialista, rimasta mezza vuota e spenta, con poca gente infreddolita che aspettava il discorso ufficiale di José Socrates (che poi è apparso al suono della musica de «Il Gladiatore»!)
Segno dei tempi? Segno forse che i portoghesi questa volta hanno votato con il cervello, non tanto con il cuore e che hanno voluto castigare deliberatamente una gestione catastrofica dello stato. Secondo José Manuel Fernandes, direttore del quotidiano Público, «(in Portogallo) il populismo senza ideologia né principi è fallito. Così la destra ha consegnato alla sinistra il potere e l'egemonia sulla discussione delle idee». Sempre sul Público, scrive Vital Moreira, professore all'Università di Coimbra, che comincia per definire queste elezioni come «una delle maggiori rivoluzioni elettorali della nostra democrazia», continuando con un aperto elogio a José Socrates, che «ha affrontato con dignità e sobrietà la vergognosa e sporca campagna che il Psd gli ha lanciato contro fin dall'inizio». Ricordiamo che Socrates era stato oggetto di attacchi personali, che mettevano in gioco la sua vita sessuale e famigliare, complementati da orribili manifesti elettorali, sparsi per il paese, dove lui appariva a capo basso e con sotto questa scritta: «Ma voi sapete chi è veramente quest'uomo?»
Sul quotidiano Diário de Noticias, i giornalisti Martim Silva e Pedro Correia ricordano che adesso i socialisti hanno davanti a loro dei compiti ben precisi e non facili da risolvere: il primo, ricordato subito da Socrates nella notte elettorale, sarà quello di rafforzare l'investimento nelle piccole e medie imprese, anche attraverso l'inserzione di «mille laureati in tecnologia e gestione», passo iniziale che dovrebbe dare il via al «Piano Tecnologico» tanto promesso durante la campagna elettorale. Un Piano che prevede anche l'insegnamento dell'inglese fin dalla scuola elementare, l'istruzione obbligatoria fino ai 18 anni e la creazione, a breve scadenza, di 200 nuove imprese. Il Diario de Notícias ricorda anche che c'è un altro «pacchetto» di promesse importanti: la creazione di 150 mila posti di lavoro; la «guerra alla burocrazia»; la «fine della povertà» per più di 300 mila anziani, attraverso un sussidio provvisorio in modo che nessun anziano viva con meno di 300 euro almese.
Un'altra promessa, non ancora definita cronologicamente, riguarda il polemico referendum sull'aborto. Come si sa, in Portogallo l'aborto è ancora illegale, nella maggior parte dei casi, e un primo referendum, fatto alcuni anni fa, era stato dichiarato nullo per la scarsissima affluenza alle urne. Adesso tutta la sinistra vuole rilanciare il dibattito e arrivare a un'altra verifica elettorale, soprattutto il Bloco de Esquerda e il Partito Comunista. Francisco Louça, del Bloco, ha già chiesto che sia fissata una data prima di giugno, ma probabilmente, per ragioni legali, non sarà possibile prima del 2006. Comunque la porta alla discussione è di nuovo aperta e si spera che il nuovo governo risolva questo problema, che è tra i più dolorosi e polemici nell'attuale società portoghese.


Il Manifesto, 23 Fevereiro 05
 
 
O camarada CG. refere no seu blog que a vontade do PCP de fazer passar a Lei da Interrupção Voluntária da Gravidez na Assembleia da República é insustentável. Discordo.
Quero lembrar que a decisão do referendo de 1998 foi desde logo muito criticada por toda a esquerda, inclusivamente por parte da famosa esquerda do PS. Esta foi uma decisão muito pouco democrática tomada pelos dois lideres do PS e do PSD, sem prévia oscultação dos seus partidos, movidos pelos mais altos interesses pouco "católicos". Lembro, também, que a Lei chegou a estar aprovada, naquele dia em que primeiro houve um empate tendo mais tarde chegado um "deputado desempata".
Ora o PCP continua coerente nesta matéria, e parece-me que os resultados das eleições, dão uma claríssima legitimidade à decisão ser de novo remetida para a Assembleia. Se o Não ganhou por poucos votos os "vencedores" números da abstenção também devem ser entendidos como um sinal.
 
quinta-feira, fevereiro 24, 2005
 
As crónicas de Luis Delgado:

Maior participação
Luís Delgado
Um dos sinais mais interessantes destas eleições - que finalmente terminaram - foi a acentuada participação dos portugueses, a ter em conta os dados das 12 horas.
Isso é positivo para o sistema, e um indicador de que a dissolução presidencial não deixou os eleitores indiferentes. Foram votar, e decidir o que querem.
O circo acabou, e o país, lá para finais de Março/Abril retomará a normalidade, seja ela qual for.
Perdemos o primeiro trimestre, em termos económicos, públicos e privados, e alguém tem de assumir essas responsabilidades. Mas agora, o que interessa, é perceber o país que os eleitores escolheram, e isso prevalece sobre tudo e todos.



Pedro
Luís Delgado
Pode ser um texto emocional, raro no meu estilo, mas quero, publicamente, que não existam dúvidas sou amigo de Pedro Santana Lopes, e serei sempre, em qualquer circunstância da sua vida pessoal, política ou profissional. Ele, como não podia deixar de ser, vai abandonar a liderança do PSD, e fá-lo no momento certo, com a cabeça fria, e após a necessária reflexão pessoal, única, e em isolamento absoluto. Pedro, digam o que disserem dele, e dos quatro meses que governou Portugal, fez o melhor que sabia e podia, e ao fazê-lo sabia que corria o enorme risco, quase impossível de ultrapassar, como se viu, de inverter uma situação de profundo desgaste e desilusão do eleitorado, com o PSD e PP, pelos anos de governação anteriores. Eu sei que ele ponderou seriamente não aceitar a substituição sem eleições, mas isso impedia a ida de Durão Barroso para Bruxelas. Sei que por uma ou duas vezes percebeu que o esforço era inglório, e que queria pedir ao PR que convocasse eleições, e isso só enobreceu o seu carácter, capacidade de avaliação correcta da situação política, e um grande espírito de sacrifício. Pedro Santana Lopes, como PM, fez o seu melhor, e como qualquer outro PM, em apenas quatro meses, também cometeu erros, lapsos ou atrapalhações. E sei, finalmente, que teve o que não merecia, por parte do PR, e de uma série de figuras do PSD. Ele, como ninguém, sabia isso tudo, e para tudo estava preparado. Pedro tem 47 anos, e uma vida à frente, e na política, naturalmente. Ele não "morreu" politicamente, por muito que alguns o tenham desejado, mas assumiu a responsabilidade de uma maioria que estava ferida de morte, pela condução política e falta de transparência com o eleitorado, a partir de 2002. Santana limitou-se a apanhar os "cacos", e tentar virar, sem nunca esperar que lhe cortassem as pernas. Agora sai. E sai de cabeça erguida, dignamente, e com a certeza de que qualquer outro PM, nas mesmas circunstâncias, teria sido derrotado de uma forma mais trágica. O PSD não esquece nem atraiçoa. Eu sei que Pedro Santana Lopes regressará, quando o tempo disser.
 
 
O estado de graça do Governo PS durará até ao anúncio da constituição do Governo.
Para já é o costume. Lançam-se nomes para impressionar a opinião pública. Estranho ainda não ter visto nome de Manuel Alegre para a Cultura, Mário Soares para o Turismo ou Cavaco Silva para as Finanças...
 
quarta-feira, fevereiro 23, 2005
 
No PSD quem se chega à frente é imediatamente esfaqueado. Veja-se o texto do Abrupto. Na direita afiam-se facas e contam-se espingardas.
 
 
No dia das eleições recebi um telefonema de um amigo, tradicional votante do BE. Diz-me: - "pronto, já fui votar CDU, outra vez". Manifestei-lhe a minha surpresa pois pensava que votasse no BE como tradicionalmente tem feito. Respondeu-me: "O BE... só me agrada quando têm menos de 3%, quando começam a subir parece que deixam de pensar!"
 
 
Aqueles que me conhecem sabem bem da minha tendência pequeno-burguesa, para muitas vezes me entusiasmar com as causas do Bloco. Quem me conhece sabe também que fiquei contente com a votação que este partido obteve.
Contudo durante a noite eleitoral este estado de espírito foi-se alterando, em particular quando Francisco Louçã referiu que em duas semanas o Bloco daria entrada, na Assembleia da República, com uma proposta para um novo referendo sobre a interrupção voluntária da gravidez.
Este é de facto, um problema da sociedade portuguesa que se deve resolver nesta legislatura e entendo que, na linha da intervenção pré-eleições do Padre Loreno, o eleitorado deu um sinal claro sobre o que pensava do assunto. O Bloco, durante a noite eleitoral, veio baralhar as coisas, procurando fazer um aproveitamento político da situação, que em nada beneficia (e até prejudica) quem é obrigado a recorrer à interrupção voluntária da gravidez.
Esta não é uma matéria que possa servir de jogo político e que a meu ver até poderá ser (e após um resultado eleitoral tão clarificador) resolvida na Assembleia.
Ao invés, compreenderia que o BE tivesse na noite eleitoral procurado exercer alguma pressão pública para que se fizesse o referendo à Constituição Europeia. Esta matéria, da qual desconheço a posição do BE em profundidade, prepara-se para passar à margem do debate público, tendo já passado à margem das eleições legislativas.
Se o BE queria levantar uma bandeira, se queria um referendo, falhou o alvo.
A declaração da noite eleitoral prejudicou a batalha para a despenalização da IVG transformando-a numa cena de "politiquice" e ajudou a mascarar a farsa que continua a ser cozinhada sobre a Constituição Europeia.
 
terça-feira, fevereiro 22, 2005
 
Quem é o Sr. "sou-capaz-de-discursar-uma-hora-sem-dizer-absolutamente-nada-intelegível-do-ponto-de-vista-político-repetindo-vinte-vezes-a-palavra-mudança-e-outras-tantas-confiança"?
Veja aqui
 
 
A Noticia do diário "Il Manifesto" que podem aceder ao link através da coluna da direita.

A Lisbona trionfano i socialisti
In Portogallo vince Socrates. Secondo gli exit poll la sinistra ha il 50% e la maggioranza assoluta dei seggi
RITA CIOTTA
LISBONA

A giudicare dai primi exit-polls, sarà una notte storica in Portogallo: schiacciante vittoria del Partito Socialista di José Socrates, che ottiene tra il 46,9 e i 50,7 per cento (aggiudicandosi così per la prima volta la maggioranza assoluta), ottimo risultato per il Partito Comunista (Cdu) di Jeronimos de Sousa, che ottiene tra il 14 e il 16 per cento e enorme vittoria per i «bloquistas» de Francisco Louça (Be, Bloco de Esquerda) che triplicano i loro risultati, arrivando all'8 per cento. E sul fronte del centro-destra: sconfitta altrettanto schiacciante del Partito Socialdemocratico di Pedro Santana Lopes, attuale primo ministro, che ottiene tra il 23,3 e il 27,1 per cento e cattivo risultato per il Cds/Pp di Paulo Portas (Partito Popolare) che prende tra il 7 e l'8 per cento dei voti.
[MAGARI !].
Storica anche la discesa dell'astensione, che stava diventando un problema molto serio in Portogallo e che era il segno della poca credibilità di tutta la classe politica. Basta pensare che nel 1975, anno delle prime elezioni libere, l'astensione era dell'8,34%, ma era poi salita, nelle ultime elezioni, al 38,5%. Secondo le previsioni, invece, la percentuale dei portoghesi che non è andata a votare é adesso del 30%. È, dunque, una svolta a sinistra evidentissima e senza precedenti, che testimonia del periodo di profonda crisi interna attraversato dal paese. Una crisi che si è accentuata nel luglio scorso, quando Durão Barroso, in quel momento primo ministro, ha brutalmente abbandonato il governo ed è «fuggito» verso l'Europa. Lo ha sostituito Pedro Santana Lopes, personaggio molto contestato all'interno del proprio partito, piccolo play-boy protagonista della vita notturna lisboeta, ridicolizzato per la sua evidente mancanza di cultura e di eleganza politica, autore di gaffes colossali (come quella di dire che ha sempre amato Chopin per le sue sinfonie di violino o ringraziare pubblicamente scrittori già morti da più di un secolo!). Santana Lopes, da alcuni comparato persino al nostro Berlusconi, ha trascinato il paese verso uno scontento enorme e distruttivo, una specie di «depressione nazionale» che è stata aggravata dalla difficile situazione economica creatasi negli ultimi anni. Da ricordare anche che Santana Lopes aveva già dato prova della sua incompetenza governando disastrosamente, come sindaco, la città di Lisbona.
Se Santana Lopes è un uomo politico finito, chi esce a testa alta da questo scontro elettorale è certamente José Socrates, 47 anni, ingegnere, che dimostra come la competenza e la serietà sono più forti degli scandali in cui hanno cercato di coinvolgerlo per tutta la campagna elettorale . Una campagna che ha avuto sempre un tono bassissimo, utilizzando spudoratamente informazioni della vita personale dei candidati. Vittoria personale anche per il comunista Jeronimo de Sousa, ex operaio, molto contestato quando ha preso la direzione del partito e in cui nessuno veramente credeva, ma soprattutto grande conferma nazionale per il «bloquista» Francisco Louça, economista, che in uno degli ultimi dibattitti televisi ha convinto il pubblico parlando appunto di concreti problemi economici e della catastrofica fuga al fisco da parte dalle grandi imprese. I «bloquistas» hanno anche convinto per la loro posizione a favore dell'aborto e sulla liberalizzazione della droga leggera e per il fatto di presentarsi come un piccolo partito ancora «vergine» rispetto ai meccanismi della politica tradizionale.
Non ci sono dubbi che questa enorme vittoria della sinistra deriva dalla situazione economica del paese, che è pessima, come abbiamo ricordato. Il precedente governo di Durão Barroso aveva, di fatto, letteralmente «affamato» i portoghesi, con l'ossessione della diminuzione a ogni costo del Pil sotto il 3%, come voleva l'Europa, preoccupazione che aveva fatto salire la disoccupazione a livelli mai visti in Portogallo, e bloccato ogni investimento. Persino l'Associazione degli Industriali Portoghesi si era manifestata, ultimamente, contro il governo, contribuendo decisamente alla decisione del presidente Jorge Sampaio di far cadere il governo.



 
 
Em Itália é sempre diferente. O VIDEO da manifestação de 19 de Fevereiro.
 
segunda-feira, fevereiro 21, 2005
 
Um grande Post do Lobo Mau:
É verdade, é difícil mas consegui fazer um post com os 3 temas favoritos dos portugueses: política, religião e futebol (faltou o sexo, mas talvez consiga isso numa próxima vez)!
Isto tudo para dizer que o Sócrates é mesmo bom, quase tão bom como o Mourinho: mal foi eleito, já começou a fazer bem ao país. Já fez chover, coisa que o Santana Lopes não conseguia desde que o Parlamento foi dissolvido! Bem, ou foi o Sócrates, ou foi a pastorinha Lucia que, mal chegou ao céu, pôs os seus conhecimentos em acção, auxiliada pelas preces no santuário de Fátima!!!
Mas cá para mim, foi mesmo o Sócrates...

 
 
O PS teve uma enorme maioria absoluta.
Terá de compreender que existe um desejo generalizado de mudança.
Terá de compreender que esta votação mais do que uma demonstração de confiança no partido é uma estrondosa manifestação de repúdio para com as politicas da direita.
Terá de compreender que o seu estado de graça pode cair por terra aquando da formação do Governo.
 
 
A CDU subiu em quase todo o país.
Só perde em Setúbal. É importante perceber o motivo desta derrota, que faz com que na grande maioria dos Concelhos do Distrito de Setúbal a CDU inverta a dinâmica nacional perdendo votos.
 
domingo, fevereiro 20, 2005
 
Tinha-me esquecido do discurso de Portas.
Choro ao ver-te partir...
 
 
O PS tem 45,04% dos votos expressos e elege 52,65% dos deputados.
O PSD tem 28,70% dos votos expressos e elege 32,30% dos deputados.
A CDU tem 7,57% dos votos expressos e elege 6,19% dos deputados.
O CDS tem 7,26% dos votos expressos e elege 5,30% dos deputados.
O BE tem 6,38% dos votos expressos e elege 3,54% dos deputados.
 
 
Santana ainda não falou. É o discurso mais aguardado. Depois podemo-nos ir deitar.
 
 
Em Lisboa, CDU+BE têm 220 mil votos. Dá que pensar.

(Há que referir que os 220 mil votos se referem ao Distrito)
 
 
Com 4 freguesias por apurar a CDU tem mais 52 mil votos e dois deputados.
 
 
É importante perceber que se inverteu um ciclo.
Portugal votou à esquerda. O PS teve uma enorme maioria, o Bloco sobe muito e transforma-se num partido de implantação nacional.
A CDU concentra os seus votos mas volta a subir, e demonstra o novo impulso que Jerónimo veio dar. Agora o que se pede é um partido mais dinâmico, mais comunicativo, mais sonhador e mais combativo.
 
 
CDU acaba de eleger o 14º deputado, elegendo mais um em Lisboa, Braga e Porto.
A CDU perde um deputado por Setúbal.
 
 

Agostinho Lopes eleito por Braga!
 
 
A Dúvida: a eleição de Agostinho Lopes por Braga. A ver vamos.
 
 
Grande subida de todos os partidos de esquerda. PS à beira da Absoluta.
Afluência até às 16:00h - 50,88%
 
sábado, fevereiro 19, 2005
 
Radio Onda Rossa, onde se pode acompanhar a manifestação em Roma como um relato de futebol.
 
 
 
 
Em reflexão à espera da "maioria silenciosa".
 
sexta-feira, fevereiro 18, 2005
 
Nisto concordo com Vital Moreira:
"... que as últimas sondagens de opinião tornam irrefragável, só resta a Santana Lopes tentar evitar, em desespero de causa, a maioria absoluta do PS. Poderão ser os eleitores de esquerda a dar-lhe essa derradeira consolação?"
Só discordo de uma coisa. Se o PS não tiver a maioria absoluta será a derradeira consolação para a grande maioria dos portugueses.
 
 

Retirado do Descrédito
 
 
ESTUDO COMPARADO DOS PROGRAMAS ELEITORAIS DO PSD, PS E CDU PARA AS ELEIÇÕES LEGISLATIVAS DE 2005, TENDO COMO TEMA CENTRAL AS QUESTÕES DA CIDADE E DO ORDENAMENTO DO TERRITÓRIO
No cômputo geral nota-se uma convergência quase absoluta nas ideias para a política de cidade e ordenamento do território nos programas do PS e do PSD. O programa do PS, melhor escrito e pensado, tem mais algumas preocupações sociais do que o programa do PSD, embora contenha algumas pistas que são «autênticas auto-estradas» para a especulação imobiliária e para a neoliberalização das políticas de ordenamento do território.
Ao invés o programa do PSD ostenta autênticas pérolas de escrita, como por exemplo, quando no capítulo “Garantir Oportunidades e Condições de Habitabilidade” o PSD diz pretender assegurar “(...)o reforço estrutural dos edifícios históricos”.
Contudo tanto o PS como o PSD referem a importância central das intervenções dos privados no ordenamento territorial do país, defendem uma visão economicista do uso dos solos e sugerem que a alteração da Lei do Arrendamento Urbano será a grande resposta para todos os problemas e carências de Habitação no país.
Deste modo conclui-se que as políticas de cidade e de ordenamento do território são dos temas em que o PS e PSD mais estão de acordo, e que mais se afastam da CDU.
 
 
Jerónimo de Sousa almoçou ontem com os arquitectos Siza Vieira, Souto Moura e Alcino Soutinho.
 
 
Sondagem da Marktest:
PS: 46%
PSD: 26,8%
CDU: 8,9%
BE: 7,7%
CDS: 7,5%
 
 
Estas últimas sondagens nunca refletem o resultado final.
Hoje aquilo que se pode afirmar com alguma dose de confiança é que o PS vai vencer e que vamos voltar a ter uma Assembleia da República maioritariamente de esquerda. Hoje o que está em causa é dar ou não, uma maioria absoluta ao PS e assim fazer com que este possa ou não governar sozinho os próximos quatro anos. Não acho que o voto no PS seja um "cheque em branco", conforme o disse Portas. Nós conhecemos bem os amigos de Sócrates e até podemos prever alguns nomes para o seu governo (se tiver maioria absoluta): Pina Moura, Jorge Coelho, Joaquim Raposo, José Lello, José Junqueiro e Armando Vara. É um guterrismo sem as mui católicas preocupações sociais.
O que teme este PS?
Não ter a esquerda para governar ou ter de governar à esquerda?
 
 



A sondagem EXPRESSO-SIC-Renascença/Eurosondagem
 
quinta-feira, fevereiro 17, 2005
 
O que teme este PS?
Não ter a esquerda para governar ou ter de governar à esquerda?
 
 
Reserva Agricola Nacional | Reserva Ecológica Nacional

(PSD) Propõe-se “alterar o regime de aplicação“– pp. 70, sem referir, quais serão as alterações fundamentais anunciando-se a continuação da elaboração de Planos Especiais que, sob a desculpa de supostas benefícios para a população ou para o Estado, usualmente beneficiam os interesses do capital financeiro em detrimento dos interesses ecológicos.
(PS) Propõe “incentivos para uma gestão flexível mas coerente com o seu interesse nacional” – pp. 97
(CDU) Propõe a revisão da REN e da RAN, enquadrando-as numa rede de planos de âmbito nacional, a partir da elaboração de um “Plano Nacional de Ordenamento de Território e elevado número de Planos Regionais” – pp. 34.
 
 
Sócrates diz que maioria absoluta está cada vez mais perto.
 
 
A sondagem da Universidade Católica para Antena 1, RTP e o Jornal Público dá uma larga maioria absoluta ao PS. A grande surpresa é a queda de toda a direita em particular do PP (6%) e a subida do BE (7%).
 
  Sondagens de amanhã
Paulo Portas tem vindo a repetir o argumento que só o PP poderá tirar a maioria absoluta ao PS. Ontem, referiu que as sondagens de amanhã o provarão.
Conheço apenas uma das sondagens de amanhã. A que tem o maior número de inquiridos e que foi feita com inserção de boletim em urna de voto. Permito-me afirmá-lo hoje, porque amanhã é muito tarde, que Paulo Portas está a mentir.
A sondagem que conheço dá um PS à beira da maioria absoluta, um PSD que não desce aquilo que se esperaria e um PP que não sobe aquilo que Paulo Portas quereria. Ao invés, dá uma subida muito grande em número de deputados ao BE, fazendo-o maximizar todos os votos que tem. A dúvida está na CDU que parte de uma base fixa de 10/11 deputados, estando a disputar com o PS o último deputado elegível nos circulos eleitorais de Lisboa, Setúbal, Braga e talvez Coimbra.
Ou seja, amanhã ficará mais claro que será a votação da CDU que decidirá se o PS tem ou não a maioria absoluta.

(aliás no discurso do PS já se começa a perceber a intranquilidade perante este facto)
 
 
No dia de ontem, este humilde blog de parcos acessos, registou o maior número de visitas que há memória.
 
quarta-feira, fevereiro 16, 2005
 
Jerónimo de Sousa, ontem à 1.19 da manhã, escreveu no blog aquilo gostaria de ter dito no debate.
 
 
Comparação das Linhas Estratégicas dos Programas Eleitorais do PS e da CDU, relativamente ao Ordenamento do Território:

(PS) O PS defende como uma das suas linhas estratégicas a promoção da coesão territorial sem referir como eixo central das suas políticas o combate à desertificação do interior ou sem enunciar uma estratégia concreta de intervenção dos subúrbios das grandes cidades.
Inclusivamente refere: “Todavia, o mais importante é potenciar o dinamismo dos sectores económicos que em cada região podem impulsionar o desenvolvimento e a sua integração em espaços mais vastos” – pp. 96, o que conduz necessariamente para uma neoliberalização da gestão e ordenamento do território.
Por outro lado nas questões de ambiente relacionadas com o ordenamento do território apresenta uma retórica inconclusiva com frases do tipo: “devolver a ambição à política de ambiente e ordenamento do território e reforçar a integração das preocupações ambientais e territoriais nas diferentes políticas sectoriais” ou “um sistema de gestão territorial mais efectivo, mais coerente, mais descentralizado e mais responsável perante os cidadãos” – pp. 93

(CDU) A CDU defende o papel central do Estado nas políticas de ordenamento do território baseado num sistema de Planos de Ordenamento Nacional, Regionais e Municipais que evitem a arbitrariedade e a desregulamentação nos processos de gestão do território. Os objectivos específicos são o investimento produtivo nas regiões do interior e o combate à desertificação, o reconhecimento do solo e os recursos naturais como bens públicos e a criação de um sistema nacional de dados que permita em tempo real a leitura dos comportamentos do território. Propõe-se ainda a aposta na reabilitação e renovação urbana que corrijam o carácter monofuncional das relações centro-periferia, a implementação de uma Política Nacional de Habitação e a concretização de instrumentos que permitam uma maior participação dos cidadãos na discussão das questões do planeamento e gestão do território.
 
 
Zita Seabra, cabeça de lista do PSD Coimbra, juntou-se ontem de manhã, de luto e com um ramo de flores na mão, à multidão junto à Igreja do Carmelo.
 
 
Louçã e Santana, nas suas intervenções finais, desejaram as melhoras de Jerónimo de Sousa. Portas, provavelmente alertado por um seu assessor, fê-lo já fora do debate quando falava com os jornalistas. Sócrates nada disse a este respeito. Assim se vê a diferença entre os seres humanos e os robots.
 
 
Nos próximos dias sairá uma sondagem, feita com introdução do voto em urna fechada, que dará uma ideia clara que a maioria absoluta do PS está dependente dos votos da CDU em Lisboa e Setúbal. O Bloco de Esquerda apresentará uma grande subida sendo que, em número de deputados, a CDU passará a ser a terceira força. O PS está no limiar da maioria absoluta.
 
 
Jerónimo teve uma frase: "se não conseguir dizer mais nada, ao menos digo isto" para em seguida falar dos operários do Vale do Ave.
 
 
Portas, fez as sacanices dos meninos betinhos. Quando se tratava de pancadaria punha o menino aldrabão à frente. Das suas costas ia lançando punhaladas certeiras para todos.
 
 
Santana é o mais o humano dos quatro. Entre um robot, um padre e um betinho, demonstra ser o mais próximo das pessoas. Diz disparates, erra, aldraba... quase que nos faz esquecer que foi Primeiro-Ministro nos últimos quatro meses. Ontem esteve muito malzinho...
 
 
Cada vez que penso que Sócrates vai ganhar as eleições fico angustiado. É arrogante, não tem ideias, limitando-se a reproduzir frases-tipo de uma forma repetitiva. É demasiado mau.
 
 
Louçã ganhou o debate. Irritou Santana e demonstrou que, de entre os quatro, é o único que tem políticas de facto diferentes. Contudo faltou-lhe dizer muita coisa para ser a voz da esquerda e sobretudo mostrou muitas vezes aquela veia de beata de superioridade moral.
 
 
Um dos meus pesadelos desde criança, é o de querer falar ou gritar e faltar-me a voz. O debate de ontem foi uma angústia.
 
terça-feira, fevereiro 15, 2005
 
sempre que um homem sonha o mundo pula e avança como bola colorida entre as mãos de uma criança
 
 
Ainda o Programa do PSD:
No capítulo relativo à Habitação, uma das propostas que o PSD faz é “introduzir uma cultura de qualidade e da segurança na construção, nomeadamente assegurando o reforço estrutural dos edifícios históricos – pp. 72
Ficamos assim a saber que um governo PSD promoverá o reforço estrutural dos edifícios históricos...
 
 
O que Jerónimo não deve pensar:
"O BE é um depósito que recolhe os zangados com a vida"
O argumento pessoal que Louçã não deve utilizar:
"Jerónimo de Sousa votou a favor de todas as expulsões no PCP"
 
segunda-feira, fevereiro 14, 2005
 
"Eu costumo dizer que as pessoas do Bloco de Esquerda são os filhos perdidos do PS"
José Socrates
 
 
Afinal parece que não é só o Daniel Oliveira que lê os programas eleitorais dos principais partidos. Eu também li!
Deste modo, só durante esta semana, irei partilhando com os leitores algumas pérolas que fui encontrando:
O programa do PSD inicia o capítulo sobre Cidade e Território com o seguinte parágrafo:
"As sociedades contemporâneas, e também a sociedade portuguesa, são sociedades urbanas. O desenvolvimento dos meios de mobilidade de pessoas e bens e das tecnologias de informação operou uma transformação nos modos de vida dos cidadãos, deixando a ruralidade apenas vinculada ao território"
pp. 69.
De acordo com o parágrafo entende-se que tanto as «sociedades contemporâneas» como a «sociedade portuguesa» são «sociedades urbanas», contudo também se percebe um esforço para distinguir os termos «sociedade contemporânea» de «sociedade portuguesa».
Na opinião do PSD em que medida é que estas duas noções divergirão?
Será que quem vive fora dos núcleos urbanos perde o direito a viver numa sociedade contemporânea?
Estando a "ruralidade vinculada ao território" as cidades deixam de ser entendidas como território?
 
sexta-feira, fevereiro 11, 2005
 
Não apoiei a candidatura de Jerónimo de Sousa a Secretário-Geral. Ou melhor, não só não apoiei como fui muito crítico. Escrevi que o Secretário-Geral de um partido comunista deve ser um bom comunicador que seja capaz de dar voz à opinião do colectivo partidário. Alguém afável, capaz de gerar os consensos, permitindo as divergências que tem necessariamente de existir num partido livre. Disse na altura que Jerónimo de Sousa não era o SG que o PCP precisava.
Contudo Jerónimo, surprendeu-me logo no Congresso e tem vindo a surpreender-me pela positiva em toda a campanha.
A mim ainda poderia ser normal... mas a Clara Ferreira Alves, o Miguel Sousa Tavares...
A ver vamos.
 
 
O "assim se vê a força do PC" é, desde sempre, uma palavra de ordem mal amada dentro do PCP.
Lembro-me, há já alguns anos, de ouvir "fontes próximas" de Álvaro Cunhal referirem que este nunca a proferia, pois dizia ser a palavra de ordem para os momentos de crise do partido. Sempre detestei esta palavra de ordem.
É com grande alegria que vejo o PP copiar esta palavra de ordem. De facto avizinham-se momentos dificeis para Paulo Portas, e para as milhares de nomeações que foram feitas por todo o país e as centenas de compromissos. O PP é hoje um partido que não é agregado por uma ideologia de direita forte (para além do fait divers da "defesa da vida") mas sim por uma cola que se chama PODER.
 
 
Confesso que ontem, movido pela fama e sede de protagonismo, enviei o link do meu blog para um fórum de discussão. Tive mais acessos durante o dia, mas não cheguei ao objectivo pretendido de 100 visitas.
Por isso, hoje vou optar por uma forma menos intelectualizada de ter acessos, mudando ligeiramente o publico alvo deta campanha que levará à fama do meu blog*:

Sex; Sexo; Animais; Animaizinhos; Quinta das Celebridades;Tomás Taveira; Heterossexual; Homossexual; Bissexual; Metrossexual; Ortossexual; Longossexual; Nu; Nude; No; Nodo; Nintendo; GameBoy...

* dentro de poucos dias voltarei ao meu registo normal apresentando, "nestas páginas", o discurso que Pedro Santana Lopes proferirá a 20 de Fevereiro após ter perdido as eleições legislativas.
 
quinta-feira, fevereiro 10, 2005
 
Recebido por email:
QUE INFERNO
Encontraram-se no inferno: Santana Lopes, Bush e a Rainha da Inglaterra.
Bush pediu ao diabo uma autorização para fazer uma chamada para os EUA,
porque queria saber como ficou o país depois da sua partida. O diabo
permitiu a chamada e Bush falou durante 2 minutos. Ao terminar, o diabo
disse que a chamada custou 3.000 euros. Bush preencheu um cheque e pagou...
Quando a rainha soube, quis fazer o mesmo, e ligou para a Inglaterra, mas
conversou durante 5 minutos. O diabo passou a conta, que ascendeu a 5.000
euros. Obviamente que Santana Lopes ficou intrigado e também quis ligar
para Portugal para ver como havia ficado o país, mas conversou por mais de
3 horas. Quando desligou, o diabo disse que eram apenas 500 euros. Lopes
ficou atónito, porque reparou nas cobranças anteriores que tinham durado
muito menos tempo. Então, perguntou ao diabo porque custava tão pouco ligar
para Portugal... O diabo respondeu: De inferno para inferno é chamada
local.
 
 
Pérola do Bloco: o speaker é quem mais ordena!
 
 
Monforte acolhe muito bem os candidatos do CDS! Isto só visto!
 
quarta-feira, fevereiro 09, 2005
 
Duas apostas para o pós-20 de Fevereiro

01.
Sócrates, sem maioria absoluta, forma Governo com o PP.

02.
Santana, na noite das eleições, lança a sua candidatura à Presidência da República.
 
 

"Ex-primeiro defende estabilidade para o país e acredita na vitória do PS"
Fontes próximas deram ao PÚBLICO o furo, que outras ou as mesmas fontes próximas, se apressaram a desmentir...
Refere hoje o PÚBLICO que Cavaco pretende manter este silêncio (o das fontes próximas). Diz um "seu colaborador", (Será seu colaborador onde? Na Universidade? No Banco de Portugal?) que Cavaco quer evitar que Santana utilize este argumento para se vitimizar.
É com certeza uma casa port... do PSD. A sacanice impera! É a luta pelo poder! As hienas já se riem em torno do ex-Primeiro Ministro e preparam o ataque para a noite de 20 de Fevereiro.
 
segunda-feira, fevereiro 07, 2005
 
Avanti popolo
Alla riscossa,
Bandiera Rossa.


 
 
 
sexta-feira, fevereiro 04, 2005
 
Sócrates tem aquele hábito terrível de repetir imediatamente a seguir aquilo que acabou de dizer. Durante 1.30h terá dito 15 frases, estando desde já a considerar todas as afirmações vagas e a-ideológicas "quero um país com mais confiança", "um novo rumo", "uma esperança nova para Portugal".
 
 
Na minha opinião, enquanto pessoa de esquerda, tenho a dizer que Santana ganhou o debate. Disse mais coisas de esquerda, parece ser mais humano. Tem o problema de já o conhecermos.
 
 
Espero que os portugueses tenham perdido 1.30h das suas vidas para ver o debate de ontem, com os dois "únicos portugueses que podem aspirar a ser lideres de governo". Terão deste modo percebido que viver numa maioria absoluta liderada por um daqueles dois senhores é como fazer toda a Marginal de Cascais em contra-mão.
 
quinta-feira, fevereiro 03, 2005
 
PARADISO OCUPADO, a nova okupa de Lisboa, já iniciou actividade:
 
 
Com fúria e raiva

Com fúria e raiva acuso o demagogo
E o seu capitalismo das palavras

Pois é preciso saber que a palavra é sagrada
Que de longe muito longe um povo a trouxe
E nela pôs sua alma confiada

De longe muito longe desde o início
O homem soube de si pela palavra
E nomeou a pedra a flor a água
E tudo emergiu porque ele disse

Com fúria e raiva acuso o demagogo
Que se promove à sombra da palavra
E da palavra faz poder e jogo
E transforma as palavras em moeda
Como se fez com o trigo e com a terra


Sophia de Mello Breyner Andersen
 
Notícias da Resistência | desde Agosto de 2003 m@il | tiagoms3@yahoo.com.br




  • "(...) porque Cavaco simboliza aquilo que mais náuseas me provoca: a banalização de tudo, o sucesso ranhoso e vazio, o atropelo dos valores e das pessoas, o autoritarismo descabelado, a demagogia, o nacional-carreirismo e os favores, a aldrabice e a cunha, a indiferença, o elogio da pirosice, a ignorância e a escandalosa nulidade cultural, etc, etc..."
    Al berto, "NEM MAIS - jornal do movimento de jovens apoiantes incondicionais de sampaio", 1995




    REDE DE BLOGUES ANTI-CAVACO (em criação...)

  • CAVACO FORA DE BELÉM
  • STOP CAVACO
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  • O VOTO É A ARMA DO POVO
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